MUSEO ARCHEOLOGICO del Territorio di Suasa
Le sale del museo
La romanizzazione
La sala ci introduce alle tematiche del popolamento romano della valle del Cesano, con un excursus che va dall’inizio del III sec. a.C. , con la conquista da parte dei romani dell’ampio territorio medioadriatico, indicato come Ager Gallicus, sottratto alla popolazione dei Galli Senoni, sino alla piena età Imperiale. Per tutto questo arco temporale, il riferimento amministrativo dell’area in questione è la città di Suasa, da cui provengono molti dei reperti esposti nella sala.
Questo periodo è testimoniato da pregiati ritrovamenti archeologici che aiutano a comprendere e a ricostruire il tessuto abitativo e la quotidianità del tempo. Essi includono monete, lucerne, balsamari fittili, vasellame fine da mensa ed anfore utilizzate per la conservazione e il trasporto marittimo delle derrate alimentari .
Molto interessanti, inoltre, sono alcuni reperti di non esatta provenienza ma che sembrano appartenere ad un complesso votivo omogeneo di età ellenistica che comprendono ex voto anatomici (rappresentazioni di una parte del corpo interna ed esterna offerta ad una o più divinità per invocare la guarigione dell’organo rappresentato o per ringraziare per una guarigione avvenuta) e numerose statuette votive, alcune integre, altre frammentarie, rappresentanti figure femminili e maschili stanti e panneggiate.
Infine, degni di nota sono anche alcuni elementi architettonici, tra cui la parte superiore di un grande capitello corinzio - italico (fine II secolo a.C., identificato come parte integrante di un importante edificio, forse sacro), e un cippo di confine che reca su un lato l’iscrizione Fin(es) Pisaurens(ium) e sull’altro Fin(es) Suasan(orum) che, appunto, segnalava il passaggio del confine tra il territorio di Pisaurum e quello di Suasa, o per meglio dire di una enclave Pesarese all’interno dell’ager Suasano.