Domus repubblicana
La domus repubblicana è una abitazione privata d’età medio-repubblicana testimonianza della fase urbanistica pre-municipale di Suasa. L’edificio, infatti, ci rimanda alle prime fasi di piena pianificazione urbanistica della città, avvenute all’indomani delle assegnazioni viritane della Lex Flaminia (232 a.C.). L’abbandono della domus avvenne prematuramente nella prima metà del I sec. d.C., le sue rovine vennero sepolte e lo spazio in cui sorgeva non è stato più riedificato, divenendo un’area di rispetto lungo il lato meridionale della domus dei Coiedii. La domus si sviluppa su un impianto stretto e allungato diviso in due settori. Quello prospiciente alla strada è la parte propriamente residenziale che si articola secondo la successione di fauces, atrio, tablino, cubicola, oecus e corte scoperta e conserva decorazioni pavimentali e parietali di grande interesse documentario. Il settore a monte comprende, invece, una teoria di ambienti che si snodano lungo stretti corridoi, con carattere artigianale o utilitaristico.
Da annoverare è anche la conservazione di alcune parti degli alzati dei muri costituiti da mattoni in argilla cruda, messi in opera su zoccolature in laterizio. La tecnica, attestata dalle fonti antiche, per problemi di conservazione, è raramente riscontrabile oggettivamente nella realtà archeologica.
L’intero settore è protetto da un’ampia copertura e si stanno avviando i lavori di restauro delle strutture e delle pavimentazioni che, unitamente all’ideazione di percorsi di visita attrezzati, ne permetteranno al più presto la fruizione al pubblico. Alcune delle pitture recuperate nella domus sono ora esposte nel Museo Civico Archeologico di Castelleone di Suasa.