MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO “A.Casagrande”
Ubicazione del museo della città di Suasa
Il Museo della Città di Suasa è allestito nella splendida cornice di “Palazzo Compiano - della Rovere”, nel centro storico di Castelleone di Suasa.
Il centro abitato di Castelleone si sviluppò, analogamente a tutti i comuni limitrofi, all’indomani dell’abbandono della città romana di Suasa nel fondovalle. La scelta del sito, un’altura prospiciente la valle del Cesano, fu dettata da esigenze difensive e strategiche.
Il nucleo più antico, la Rocca, fu edificato verso l’ XI – XII sec. al margine di un dirupo, difeso da solide e alte mura. Successivamente venne allargato il perimetro murario verso la linea collinare e si costituì un castellamento più ampio e più articolato, caratterizzato da una tessitura urbanistica fitta ed irregolare, con strette ed intricate vie. Il castello era collegato al Monastero di S. Lorenzo, da cui dipendeva, da un'unica strada che divenne l’asse generatore del primo Borgo extra murario.
Una nuova linea di espansione dell’abitato venne a costituirsi con la costruzione del Convento dei Frati di S. Francesco di Paola, detti “Minimi”, attorno al 1600. Lungo la direttrice di collegamento tra la chiesa di S. Pietro e Paolo all’interno del castello e il convento si formò un nuovo borgo, caratterizzato da abitazioni disposte a schiera e con lato porticato che le univa alla strada, spazio dunque, caratterizzato da una forte vocazione artigianale e commerciale.
Dal ‘700 lo sviluppo urbanistico di Castelleone ha luogo in spazi lontani dal nucleo storico, lungo le nuove arterie di collegamento che vengono a formarsi verso le pendici collinari.
Oggi si può agevolmente giungere al Museo dalla piazza principale del Paese, P.zza Vittorio Emanuele II, da qui, dirigendosi verso la chiesa di S. Pietro e Paolo si arriva in via Ospedale e alla P.zza Livia della Rovere, antistante all’ingresso del Palazzo. Un poderoso portale, sottolineato da una corniciatura in bugnato dove trova posto l’epigrafe con il nome del primo proprietario “Ippolito della Rovere marchese primo”, ci immette nel cuore del palazzo.